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Jimmy Rivoltella e le sue “storie sospese”

Torino, anni ’70.
Un bambino che passeggia, gioca e vive respirando arte. È solo questione di tempo perché trovi la sua strada, la sua voce e, anche, il suo nome.

“Ho avuto la fortuna di frequentare sin da piccolo molti studi d’artista. Un giorno un noto pittore mi disse che di ogni esistenza, della sua singolarità, nessun nome ci svela il mistero. E così, senza un perché, mi sono trovato in un gioco di metamorfosi con un paio di forbici in mano e un barattolo di colla sul tavolo.
Da quel giorno nacque Jimmy Rivoltella. Più di un alter ego, molto di più di un semplice pseudonimo”.

Colla e forbici, dunque, il collage è la forma d’arte prescelta.
“Sono sempre stato impaziente. Avevo bisogno di una tecnica veloce e immediata. E il collage aveva tutte queste caratteristiche. E poi mi piaceva quella sensazione di storia sospesa che vedi in pochi secondi prendere vita. Raccogliere materiali, anche molto lontani fra loro, per poi riassemblarli e farli vivere in una storia nuova, inedita”.

La sua prima opera, forse ancora la sua preferita, è quella della Bimba con il pesce palloncino. Quella da cui tutto è partito e che gli ha aperto tutte le porte. E che porte! Jimmy Rivoltella ha tante cose da raccontare, la sua arte ha viaggiato in lungo e in largo, “dalle prime mostre nei bar di periferia, alle gallerie d’arte inGiappone, ai musei”.

Jimmy Rivoltella

Ma ormai Jimmy Rivoltella è morto.
Tranquilli, niente di drammatico, è ARTISTICAMENTE morto nel 2021 per rinascere dalle proprie ceneri, una nuova vita e un nuovo inizio. Perché non si può rimanere sempre uguali a sé stessi, neanche un alter ego, per quanto speciale sia, può o deve.
“Arriva sempre, nella vita, in quella di tutti quanti, il momento in cui cala il sipario”, spiega Jimmy nel suo testamento artistico. “Il giorno in cui si chiude una porta, si attacca una scarpa al chiodo, si lascia il certo per nuove avventure.”

E quali sarebbero queste nuove avventure?
“La Premiata famiglia Rivoltella”.
Jimmy ora non crea più da solo ma insieme alle sue figlie.
“Collage a 6 mani”, spiega, “creati per far emergere punti di contatto, affinità e reciproche influenze, ma anche diversità tenacemente volute e perseguite, nella vita e nella produzione interfamiliare”.

La storia di Jimmy non si è interrotta ma evoluta, sviluppata, “diramata in famiglia”.
Si tratta di un progetto, “l’evoluzione/educazione al bello e alla manualità, a trovare la giusta forma, a giocare con i colori, a sperimentare abbinamenti di materiali, ad assistere in silenzio al concretizzarsi della propria fantasia”.

Questa è la storia di Jimmy Rivoltella e questo e il link dove si possono trovare le opere della sua Premiata famiglia >> https://www.instagram.com/prem.iatafamigliarivoltella/.

Io sono stata tanto fortunata da incrociarlo online e non potevo che condividere questa fortuna con tutti voi.

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