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Esercizi di Stile

Ci sono libri che chi ama e pratica la scrittura dovrebbe avere.
Avere, leggere, conservare e consultare.
Uno di questi libri è sicuramente Esercizi di Stile di Raymond Queneau.

In lingua originale se sapete bene il francese. O, ancora meglio, nella versione tradotta magistralmente da Umberto Eco se, come me, la lingua d’Oltralpe la masticate a fatica.

Queneau parte da un banale episodio di vita quotidiana, un incontro-scontro su un tram, per poi farne 99 versioni diverse ma sempre uguali. 99 figure retoriche. Giochi di parole, sostituzioni. La storia è sempre la stessa ma narrata in modi sempre più folli.

L’effetto comico è innegabile quanto l’abilità dell’autore originale e la straordinarietà del nostro traduttore.

Un libro che è un gioiello, una meraviglia, una pietra miliare di quel che con la scrittura si può fare.

Ecco un piccolo stralcio di “Esercizi di Stile” per farvi capire meglio di cosa si tratta

Il racconto da cui parte tutto:
“Sulla S, in un’ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, un cappello floscio con una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. Tono lamentoso con pretese di cattiveria (…)”

Metaforicamente:
“Nel cuore del giorno, gettato in un mucchio di sardine passeggere d’un coleottero dalla grossa corazza biancastra, un pollastro dal gran collo spiumato, di colpo arringò la più placida di quelle, e il suo linguaggio si librò nell’aria, umido di protesta (…)”

Esercizi di Stile di Raymond Queneau è edito da Einaudi, tradotto e introdotto da Umberto Eco.

Imperdibile.

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