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Elisa Denti: graffi e colori

“Veloce e furiosa”, così è Elisa Denti e così è il suo stile.

Qualche tempo fa mi misi alla ricerca di un’illustratrice/ore che realizzasse la copertina del mio libro: Una Pancrazia a Berlino. In quell’occasione, ricevetti molti suggerimenti e proposte, talmente tanti e talmente tanto interessanti, che decisi che sul mio blog avrebbero dovuto trovare spazio tutti (o quasi) quei meravigliosi artisti, che così tanto avevano da dire e trasmettere. Perché l’illustrazione è una splendida forma di comunicazione e creatività, che merita di essere condivisa e diffusa.

Nasce così questa nuova rubrica che, un po’ per volta, vedrà passare su queste pagine immagini bellissime, specchio di notevoli personalità.

Oggi si comincia con Elisa Denti, perché alla fine sono proprio sue le illustrazioni presenti sulla copertina del mio libro. Ho scelto lei. Il suo stile e la sua personalità si sono sposati perfettamente con il mio progetto.

Come si può vedere dal suo sito, https://elisadenti.it/, il suo stile è per lo più graffiante e molto colorato, per digital art e opere ad olio che lasciano il segno. “Cerco di suscitare un sorriso o un ghigno in tutto quello che faccio”, spiega Elisa. “Disegno da sempre, sono cresciuta in mezzo a pittori e artigiani e ho sempre disegnato tutto quello che vedevo. La prima volta che ho disegnato per esprimere un’emozione è stato quando è morta la mia gattina… ho fatto un quadro orribile che conservo in cantina, ma mi ha aiutata a mettere da qualche parte quello che provavo.”

Per la mia copertina Elisa Denti ha creato immagini che trasmettono tutta l’energia che cercavo e di cui avevo bisogno. Rappresentano a pieno l’emozione che avevo provato io nel riversare su carta la mia storia.
Il tutto, sorprendentemente, è nato dallo scambio di poche informazioni e un numero limitato di messaggi. Abbiamo fatto molto in fretta, ci siamo capite al volo, è stata, come dice lei stessa, una “collaborazione un po’ magica”.

Ma la pur splendida copertina rappresenta solo una piccola parte di ciò che può fare e ha fatto Elisa. Molto deve ancora vedere la luce e ottenere il giusto riconoscimento. Come la sua Mostra Performativa Ti Ricordi chi ero?, “che è talmente sfigata che ogni volta che sto per farla” racconta, “succede qualcosa per cui salta. Le voglio bene per questo, è la mia Mia Martini, osteggiata e incompresa da tutti, ma che nasconde qualche grande mistero”.

A questo punto, che dire? Se sei di Torino e hai uno spazio adatto: fatti avanti, questa mostra non può rimanere in cantina ancora per molto, merita la luce, e che luce!

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